Tempo fa una collega mi ha fatto conoscere una collana di libriccini particolare e subito me ne sono interessata. Ne ho acquistati tre e uno di questi s’intitola Quaderno d’esercizi per organizzarsi meglio e vivere senza stress di Christel Petitcollin. Mi ha incuriosita per due motivi: (1) tratta di organizzazione personale, (2) l’autrice ha una ricca esperienza formativa e professionale diversa da quella dei professional organizer o degli esperti di tempo incontrati finora. Ti descrivo il libro e ti lascio la mia opinione nelle prossime righe.

Quaderno d’esercizi per organizzarsi meglio e vivere senza stress di Christel Petiticollin

Christel Petitcollin è un’autrice, relatrice e formatrice in comunicazione e sviluppo personale francese. Si è formata come psicoanalista e specializzata nella comprensione dei meccanismi di manipolazione e poi nello studio dell’iperefficienza mentale. Ha scritto numerosi libri e questo è il suo secondo contributo per la collana di piccoli quaderni d’esercizi della casa editrice francese Jouvence, tradotti ed editi in Italia da Vallardi.

Il libretto assomiglia nell’aspetto, sia dentro che fuori, in un quaderno scritto a mano e decorato da illustrazioni in bianco e nero. È diviso in otto lezioni, con esercizi da fare, test, letture consigliate e domande cui rispondere. Come scrive l’autrice, “lo scopo di questo quaderno d’esercizi è insegnarvi a gestire lo stress e a mettere in pratica un’organizzazione personale altamente efficace in tutta serenità, senza lasciarvi più sopraffare”.

Ecco le lezioni:

1. Lo stress è un fattore negativo? No, è un fenomeno sano e naturale, necessario per rispondere a una situazione di emergenza.
2. I due tipi di stress. Proviamo lo stress buono quando affrontiamo piccole sfide con successo, e lo stress cattivo quando subiamo una pressione psicologica.
3. Le cinque imposizioni stressanti. Sono ordini imperiosi e inconsapevoli che ci diamo da soli e che aumentano lo stress negativo. Ne descrive le caratteristiche e ne dà gli antidoti.
4. Le cinque chiavi di un obiettivo vincente. Per passare da un desiderio alla realizzazione di un progetto bisogna concentrare le energie su ciò che è sotto il nostro controllo.
5. La motivazione. Per l’autrice non esistono persone pigre, ma stanche, esauste, scoraggiate e demotivate. Non riescono a fare qualcosa perché non sanno come affrontare il problema.
6. L’organizzazione. Prepararsi in anticipo, agire secondo una sequenza logica, evitare perdite di tempo ed energie, lavorare in serie e preparare un piano di organizzazione personale.
7. Lo sgombero. Quando le nostre giornate sono sature di impegni, non possiamo organizzarle. Per riuscirci, dobbiamo eliminare qualcosa.
8. Le tecniche di rilassamento. L’autrice dà le istruzioni per praticare una tecnica di rilassamento.

Che cosa mi è piaciuto (e cosa no)

Ho apprezzato la motivazione per cui l’autrice ha scritto questo libro. A causa dello stress della vita moderna, sempre più persone si rivolgono agli psicologi per trovare metodi per sopportarlo – dalle tecniche di rilassamento ai farmaci – invece di darsi da fare per evitare lo stress. Invece il metodo scelto da Petitcollin per “vivere una vita serena e fare le cose con calma e tranquillità, in tempo utile” è impegnativo ed è proprio l’organizzazione personale.

Ho apprezzato meno la lezione sull’organizzazione. Non sono d’accordo con la distinzione tra “cervello monotasking” (fare una cosa dopo l’altra) e “cervello multitasking” (fare più cose insieme), lo trovo fuorviante. Il cervello umano, infatti, non può essere multitasking, perché proprio per come è programmato non può svolgere contemporaneamente più attività cognitive. Più che altro salta velocemente da un’attività all’altra, consumando le energie e causando così errori, esaurimento e pure una diminuzione d’intelligenza (olè). Piuttosto parlerei dell’attitudine ad agire in sequenza o in simultanea – una delle caratteristiche multipotenziali che sperimentiamo quotidianamente.

Le nozioni di taylorismo (come ottimare il processo produttivo per aumentare la produttività industriale) riguardano solo lo svolgimento dei compiti fisici e non la totalità dell’organizzazione personale. E il piano di organizzazione personale passa direttamente dal brain dump alla pianificazione delle urgenze, senza prendere in considerazione le priorità né distinguere tra attività urgenti (imprevisti, emergenze) e attività importanti (progetti a lungo termine che migliorano la vita).

Che cosa ho imparato da Quaderno d’esercizi per organizzarsi meglio e vivere senza stress

Ho confermato l’importanza di una regola per me fondamentale: scegliere bene le parole per non dare (involontariamente) informazioni sbagliate e rischiare di confondere i lettori. E ho imparato una volta di più che gli ambiti formativi e professionali influenzano l’argomento di cui si vuole trattare.

Ti consiglio la lettura del Quaderno d’esercizi per organizzarsi meglio e vivere senza stress? Nì. Condivido il punto di vista sull’organizzazione personale come metodo per evitare lo stress cattivo ma, se cerchi informazioni e suggerimenti per migliorare la tua organizzazione personale, questo non è il libro giusto (invece, dai un’occhiata alla sezione Tempo della mia Biblioteca!).