02 Aprile 2024
“Fai più in dodici settimane di quello che fanno gli altri in dodici mesi”
È primavera e, come ogni anno, sento il bisogno di provare nuovi metodi per essere più produttiva, cioè fare le cose giuste senza sprechi di tempo e di energie. Così ho acquistato il libro Fai di più in dodici settimane di quello che fanno gli altri in dodici mesi di Brian Moran e Michael Lennington, l’ho letto, ho preso appunti e adesso sono pronta per testare l’Anno di dodici settimane.
L’Anno di dodici settimane di Moran e Lennington e la produttività
Gli autori sono Brian P. Moran e Michael Lennington, esperti di produttività ed esecuzione, soci, co-autori di diversi manuali e co-sviluppatori del sistema di esecuzione L’Anno di dodici settimane, entrambi statunitensi.
Brian P. Moran ha più di trent’anni di esperienza come amministratore delegato, dirigente aziendale, imprenditore, consulente e coach; si presenta come “un visionario con la passione di aiutare gli altri”. Michael Lennington si occupa in particolare di applicazione dei sistemi di esecuzione tramite strumenti semplici e aiuta le persone a “superare le barriere di pensiero e di azione che impediscono loro di realizzare ciò di cui sono capaci”.
È un libro compatto e denso, che presenta un programma operativo di dodici settimane (The 12 Weeks Year) per aiutare le persone ad agire al meglio delle loro possibilità e vivere la vita che sono in grado di realizzare. Per gli autori possiamo migliorare i nostri risultati quattro volte di più in un periodo di tempo molto breve: in dodici settimane, appunto, invece di dodici mesi.
Lo scopo del libro è realizzare e ottenere ciò che per noi conta di più nella vita attraverso un’esecuzione efficace, e al contempo abbassare il livello di stress, acquisire sicurezza e sentirci meglio con noi stessi. Possiamo farlo se ci focalizziamo sulle azioni che contano di più, manteniamo l’energia necessaria per portarle a compimento ed eliminiamo quelle di poco valore che ci bloccano. Perché – come dico sempre – essere produttivi non significa fare più cose in meno tempo per fare più cose, ma per avere più tempo ed energie per fare le cose che contano di più nella nostra vita.
È diviso in due parti:
- Le cose che pensi di sapere. La prima parte presenta le informazioni fondamentali del programma, cioè “ciò che occorre per essere eccellente”, e spiega come funziona il processo per raggiungere gli obiettivi importanti in poco tempo. Tratta di orizzonti temporali più brevi per sfruttare il senso di urgenza creato dalle scadenze ravvicinate; di una visione del futuro più grande del presente per fare le cose anche quando ci sembrano difficili; di misurazione non solo dei risultati ma anche dell’esecuzione; di intenzionalità nel vivere il proprio tempo; di responsabilizzazione e impegno; di essere presenti nel momento;
- Mettere insieme tutti i pezzi. La seconda parte fornisce approfondimenti, strumenti collaudati, modelli e suggerimenti per realizzare il processo di esecuzione dell’Anno di dodici settimane e raggiungere gli obiettivi più importanti. Ci sono otto elementi fondamentali: cinque discipline (visione, pianificazione, controllo del processo, misurazione, utilizzo del tempo) e tre principi essenziali (responsabilizzazione, impegno e grandezza del momento).
Che cosa mi è piaciuto
Ho apprezzato molto il metodo proposto per superare le difficoltà quotidiane. Nella vita di tutti i giorni ci sono periodi in cui è difficile portare avanti i propri progetti: non solo gli imprevisti e le emergenze, ma anche le nuove abitudini faticose e sgradevoli diventano ostacoli che bloccano il fare. Il nostro cervello infatti è programmato per difenderci da rischi e incertezze, e i costi a breve termine delle nuove azioni ci sembrano maggiori dei benefici a lungo termine di un obiettivo raggiunto: così resistiamo al cambiamento e rimandiamo la nostra vita ideale. Ma il nostro cervello ha anche la capacità di cambiare e svilupparsi fisiologicamente secondo come lo usiamo. Per aiutarlo a superare le resistenze sono necessari una visione del futuro emotivamente più grande del presente, un allenamento costante a connettersi con i vantaggi a lungo termine e un sistema di controllo del processo che sostituisca la forza di volontà (purtroppo effimera).
Mi è piaciuto anche il concetto di tempo di prestazione: un sistema di blocco del tempo facile da usare per vivere il tempo con intenzione. Prevede l’uso di quattro componenti:
- blocchi strategici. Programmati all’inizio della settimana per lavorare all’organizzazione dell’attività (e non al loro svolgimento);
- blocchi buffer (“tampone”). Per gestire le attività di livello inferiore (email, telefonate, interruzioni, minuzie amministrative);
- blocchi di evasione. Per prevenire l’esaurimento delle risorse personali e creare più tempo libero;
- blocchi operativi. Per eseguire le attività importanti e le tattiche individuate nel piano d’azione di dodici settimane e nel programma settimanale.
Che cosa ho imparato da L’Anno di dodici settimane
Ho imparato il concetto di responsabilizzazione e le sue conseguenze. La responsabilizzazione consiste nell’assumersi la responsabilità delle proprie azioni e dei propri risultati, e per questo permette di acquisire il controllo della propria vita e di realizzare i propri potenziali.
Quando ci sentiamo responsabilizzati, sappiamo che le circostanze sfavorevoli non ci impediscono di raggiungere i nostri obiettivi. È vero, esistono circostanze al di là del nostro controllo che ci bloccano ed è facile usarle come scuse per non completare il lavoro da fare – d’altronde non possiamo controllare quel che accade fuori di noi. Abbiamo però il controllo sul modo in cui le gestiamo: se non lasciamo che le scuse ci impediscano di vivere la vita che desideriamo, ci è più facile mantenere la disciplina e cambiare la nostra vita in meglio.
Ti consiglio di leggere L’Anno di dodici settimane perché offre una nuova prospettiva per fare le cose giuste senza sprecare le tue risorse, rendere al massimo ogni giorno e perché, in definitiva, “le grandi idee sono inutili se non hanno un’applicazione”.
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