Il nuovo sito di Paroladordine ha poco più di un mese e io ancora lo guardo come fosse la prima volta: un po’ incredula (“Ma è davvero mio?”) e molto contenta (“Ma è davvero mio!”). C’è voluto un anno perché prendesse forma dalle mie idee vaghe e simili a emozioni: tutto merito del lavoro di squadra e delle tre donne professioniste che mi hanno aiutata. Oggi ti racconto come ho fatto rebranding e scoperto la nuova identità visiva di Paroladordine con l’aiuto di Francesca Covolan di Brand Clearing.

Francesca e Paroladordine

Non ho mai avuto dubbi: per rifare tutto da capo avevo bisogno di Francesca. La conosco da anni, siamo entrambe professional organizer e l’ho sempre apprezzata per la sua tranquillità scoppiettante, tipica di chi dentro ha un mondo immenso, e per la sua professionalità.

Il primo passo con lei è stato un questionario bello da vedere e ricco di riflessioni. L’ho compilato con molto entusiasmo e, molte delle frasi che ho scritto, le ritrovi nelle pagine iniziali del sito. Poi abbiamo continuato con la consulenza sugli archetipi, per scoprire la personalità del nuovo Paroladordine: è stato divertente giocare con le immagini (come da bambina) e interessante il processo per scoprire l’esito.

Con tutte queste informazioni, Francesca ha colto l’essenza e il nuovo stile visivo: colori, atmosfere, caratteri, citazioni (come il libro S. La nave di Teseo di VM Straka), immagini e il nuovo logotipo. Soprattutto ha trovato l’idea che accompagna il nuovo Paroladordine: la geografia del tempo, che trovo meravigliosa e sento davvero mia.

Ho deciso di intervistarla, perché dalle sue parole puoi capire chi è e conoscerla meglio.

Intervista a Francesca Covolan

Che cosa ti piace di più del tuo lavoro?

Cara Alessandra, io lavoro con le immagini e per rispondere a questa domanda userò un’immagine: hai presente nel cartone animato quando Aladdin entra nella caverna delle meraviglie? Ecco, questa è esattamente la sensazione che ho ogni volta che incontro un nuovo cliente: avere il permesso di entrare in punta di piedi nella sua caverna, scoprire i tesori più preziosi e poterli mettere in luce portandoli fuori.

Progettare un’identità visiva per me è un po’ questo, una grandissima responsabilità per unire tutti i puntini nel modo più bello e significativo, trovare collegamenti improbabili, creare dal nulla segni e forme.

Questo viaggio insieme nella tana del Bianconiglio è la cosa che amo di più nel mio lavoro. Poi c’è il fatto di poter vedere cose belle ogni giorno ma anche gestire il mio tempo e organizzare i processi in libertà.

Quanto è importante l’organizzazione nel tuo lavoro?

Tantissimo! L’organizzazione libera la mente e la creatività. Un freelance ha mille cose da tenere sotto controllo perché ricopre tanti ruoli diversi. Nel momento in cui riesco ad avere strumenti affidabili che mi aiutano ad avere tutto in ordine e con il minimo sforzo, posso concedermi la libertà di scatenare la mia mente per creare, studiare, fare ricerca, unire puntini… Posso perdermi nella creatività perché ho sempre con me la mappa per tornare quando ne ho bisogno. Una specie di GPS 🙂 Come quando cammini immersa nei tuoi pensieri senza preoccuparti di dove vai o dove sei… tanto c’è Google Maps!

Ogni tanto faccio anche il punto sui miei strumenti organizzativi e con il tempo diventano sempre meno, perché ho imparato a conoscermi e capire cosa mi serve davvero. In questo momento ho un’agenda cartacea e una digitale (condivisa in famiglia) per gli appuntamenti, un’applicazione per gestire le liste e una per conservare e organizzare le idee. Qualche chilo di Post-it, mille pennarelli e fogli A3 per pensare.

Se il tempo fosse un animale, quale sarebbe?

Sarebbe una volpe. L’ho riscoperta durante lo scorso anno per una serie di coincidenze e, se dovessi pensare al tempo come una animale, credo che sarebbe lei. Attiva sia di giorno sia di notte, scaltra e scattante ma capace di lentezza. Un animale selvatico, simpatico, che non si lascia afferrare ma curioso nei confronti degli uomini.

Sai che ho avuto un incontro ravvicinato con una volpe? Anni fa, di notte mentre dormivo all’aperto dentro il mio sacco a pelo, è venuta a controllare cosa fossi, mi ha annusata, toccato il viso con la zampa e poi è rimasta a guardare.

Hai sempre voluto fare il tuo lavoro?

Ho sempre avuto il pallino di lavorare nella grafica, fin dalle scuole medie quando non sapevo bene che cosa fosse. Il mio percorso è stato un po’ intricato per varie ragioni, ma con il senno di poi tutte le cose si sono messe in fila e mi hanno permesso di essere la me di adesso: maturità scientifica, mille corsi di grafica/informatica/comunicazione mentre lavoravo come impiegata amministrativa prima, tempi e metodi poi, finché ho mollato tutto per seguire un corso che mi ha portato in agenzia. Poi tre maternità, licenziamento e l’inizio dell’avventura in solitaria come freelance. Sono anche professional organizer, all’inizio per sopravvivenza e oggi per passione per l’organizzazione. Nel 2017 ho aperto partita Iva e ora metto in ordine identità visive, ma non ho ancora smesso di studiare.

Penso che ogni cosa facciamo, di qualsiasi tipo, aggiunga un puntino al nostro personalissimo disegno e ci permetta di essere unici.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Ho tre desideri pronti per il genio: un viaggio in Nuova Zelanda (di almeno qualche mese, s’intende), assistere alle prove di un concerto di Lady Gaga o Beyoncé (per pura curiosità) e ricevere la lettera di Hogwarts.

Anche la Borsa di Mary Poppins era interessante, ma mi andrebbe meglio in formato zaino 🙂