La multipotenzialità è sostenibile?

La multipotenzialità è sostenibile?

È una situazione che prima o poi viviamo, anche più di una volta. Troviamo un’informazione, ci viene un’idea e la trasformiamo in un progetto. Da questo momento tutto ciò che desideriamo fare è dedicarci completamente a lui. Anche se abbiamo un lavoro, una casa, una famiglia, una vita. Basta organizzarsi, ci diciamo. Così rubiamo tempo alle altre attività o, ancora peggio, al riposo e alle cose che ci fanno stare bene. E nel giro di qualche settimana ci ritroviamo stravolte. Perciò la domanda – quella che nessuno di noi vuole porsi – è: ma la multipotenzialità è sostenibile?

Dall’entusiasmo allo sfinimento

Una volta mi è capitato di raccontare che la multipotenzialità è come l’innamoramento facile. Qualcosa attira la tua attenzione e te ne innamori pazzamente, vuoi passare ogni attimo insieme e non ne hai mai abbastanza – o così credi. In realtà, appena l’hai conquistato perdi ogni interesse, t’imbatti in qualcos’altro con un certo non-so-che, perdi la testa e te ne innamori pazzamente. E via così, all’infinito.

La conquista può essere più o meno lunga (da pochi giorni a qualche anno) ma sempre entusiasmante e totalizzante. Amiamo l’esplorazione, la scoperta, l’apprendimento, la conoscenza, le connessioni tra informazioni e persone. E cambiamo spesso l’oggetto del nostro amore.

Se esploriamo, scopriamo, impariamo, conosciamo e disegniamo connessioni mentre ci prendiamo cura di noi, dei nostri affetti, della casa e del lavoro, esauriamo le nostre energie. E senza energie ci blocchiamo, quando ci blocchiamo perdiamo l’interesse, cadiamo in depressione e mettiamo in discussione tutto. Anche noi stesse.

La multipotenzialità è sostenibile?

Una cosa è sostenibile quando se ne può reggere il peso. Il peso della multipotenzialità è l’enorme energia mentale consumata da tutte le azioni che amiamo, perché tutte implicano un grande impegno cognitivo (come concentrazione, ragionamento, apprendimento). Più tempo passiamo a esplorare, scoprire, imparare, conoscere e connettere più stanchiamo il cervello – e noi stesse.

Se abbiamo ancora tutte le altre cose da fare (lavoro, cura della casa, degli affetti e di sé), le facciamo male e con fatica. Se cerchiamo di recuperare tempo sottraendolo al riposo e al divertimento (cioè fare le cose che ci fanno stare bene), non ricarichiamo più le energie e superiamo facilmente il punto di non ritorno. E dopo è un vero problema.

La multipotenzialità non è sostenibile se non possiamo reggerne il peso cognitivo. Diventa sostenibile quando la conteniamo entro i limiti della nostra energia (mentale e fisica). Per esempio puoi:

La multipotenzialità è sostenibile se ne reggi il peso

Se ti sei chiesta se la multipotenzialità è sostenibile, adesso sai qual è la risposta. Non è sostenibile se, pur di seguire gli entusiasmi, consumiamo tutte le tue energie e non riusciamo a ricaricarle. È sostenibile se troviamo il tempo gusto per seguire gli entusiasmi e manteniamo alto ogni giorno il livello di energia mentale e fisica. Ecco perché ho creato Tour Eiffel, il mio percorso di affiancamento personale: se migliori il tuo rapporto col tempo non solo ti godi appieno i tuoi progetti, ma anche tutto ciò che ami (e chi ami), il giusto riposo e le cose che ti fanno stare bene.

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Alessandra Noseda
alessandra@paroladordine.org

Sono una professional organizer specializzata nel tempo per multipotenziali: li aiuto a organizzare gli impegni perché possano cambiare il mondo grazie ai loro progetti innovativi.