Di solito succede così: quando ti accorgi di avere troppe cose da fare, ti concentri solo sulle cose urgenti, rimandi quelle importanti, rinunci (momentaneamente?) alle cose che ti fanno stare bene e smetti del tutto di prenderti cura di “tutto il resto”. Peccato che tutti il resto sia l’ingrediente fondamentale per una vita felice e ben vissuta, quello che ti permette tra le altre cose di praticare la meraviglia.

La meraviglia ti sembra una cosa da bambini? In realtà alcuni studiosi hanno scoperto che è una componente fondamentale per arricchire la vita di significato. Sì, anche (e soprattutto) in età adulta.

Che cos’è “tutto il resto”

Chiamo “tutto il resto” l’insieme di quelle piccole cose quotidiane che hanno il grande potere di dare la felicità.

C’è tutto un mondo là fuori, oltre ai tuoi progetti, e una vita intera da vivere con intensità. Per esempio: il colore del cielo in vari momenti della giornata, le gemme sui rami sul finir dell’inverno, il brillio del sole sulle onde, il sapore del cioccolato in bocca, i sorrisi, le carezze, le risate, le passeggiate con le persone care, il profumo del sugo di pomodoro e basilico.

Sono minimi particolari, talmente piccoli da sfuggire mentre sei impegnata a correre, preoccuparti, rimuginare, concentrarti sui tuoi progetti. Li puoi cogliere solo se ti fermi e osservi con attenzione quel che ti sta accadendo ora, adesso: sono cose che accadono nel presente e cogli solo quando sei nel presente. Quando presti attenzione a ciò che stai facendo, lasci a briglia sciolta la tua curiosità e osservi ogni cosa come se fosse la prima volta; come quando eri bambina e ti lasciavi guidare dalla scoperta e conquistare dalla meraviglia.

Sono bellezza pura, incanto, stupore, divertimento, gioia: più ne sai cogliere, più ti danno felicità. È questione di allenamento.

Perché praticare la meraviglia

Questa, di “tutto il resto”, è l’idea su cui gira il mio impegno come professional organizer, qualcosa in cui credo profondamente e che cerco di infondere nelle persone con cui lavoro. Per me fa parte delle priorità fondamentali (anche se talvolta sfugge) ed è un modo per gustare il tempo e allungare la vita, per creare ricordi indimenticabili e provare così tanto piacere da abbandonare spontaneamente l’eterna corsa per fare di più. Puoi immaginare il mio stupore quando ho incontrato un concetto simile – ma ancora più grande – nell’ultimo capitolo di uno dei miei libri sul tempo: il libro s’intitola When, è di Daniel Pink e il concetto è la meraviglia.

Come sempre, cerco sul vocabolario la sua etimologia e il suo significato. Meraviglia deriva dal sostantivo latino mirabilia (cose meravigliose) e dal verbo mirari (meravigliarsi), e ha due significati: la cosa che provoca ammirazione (per esempio, i colori dell’aurora specchiati nel lago) e il sentimento improvviso di ammirazione, sorpresa e stupore che proviamo nel vedere, udire e conoscere qualcosa di nuovo, inaspettato o straordinario (per esempio, i brividi che provo guardando i colori dell’aurora, ogni giorno diversi). Di sicuro sai di che cosa si tratta, perché immagino l’abbia provata molte volte.

Alcune studiose hanno fatto una scoperta inestimabile: la sensazione di meraviglia cambia la percezione del tempo. Ogni volta che la provi, il tempo rallenta e si espande, ti sembra quasi di averne di più e tutto questo ti fa sentire bene. La meraviglia ti riporta subito nel presente e mentre sei nel presente lei modifica la tua percezione del tempo, influenza le tue decisioni e rende la tua vita più ricca di significato.

E la cosa bella è che la meraviglia è solo uno degli ingredienti fondamentali per rendere la nostra esperienza felice: è legata al presente, e gli altri due sono legati al passato e al futuro. Ma questa è un’altra storia e dovrà essere raccontata un’altra volta.

Praticare la meraviglia, una risorsa preziosa per vivere bene il tempo

Fin da piccola mi son sempre chiesta quale fosse il fine ultimo della vita (esploratrice dentro, proprio!), il motivo per cui la vita è preziosa, al di là delle religioni e delle scienze. Eoni dopo sono approdata a una risposta, che più di tutte mi soddisfa e rispecchia: il bene assoluto (come dicevano gli antichi filosofi) è vivere pienamente e nel miglior modo possibile la vita, arricchirla di significato e rendere ogni giorno memorabile e, perciò, eterno. Uno dei modi per riuscirci è avere tempo per prendersi cura di “tutto il resto” e praticare la meraviglia. Sei pronta a farlo?