26 Marzo 2024
Quel progetto ti rappresenta in pieno
Noi multipotenziali abbiamo parecchi progetti da gestire ogni settimana. Alcuni sono talmente diversi da loro, da farci provare la sensazione di vivere contemporaneamente in universi paralleli! Ci piacciono, ce ne innamoriamo, ci fanno divertire, sono interessanti e ci aiutano a sviluppare i vari potenziali che abbiamo dentro di noi. Poi ne arriva uno che ti cambia prospettiva, vita, abitudini: quel progetto ti rappresenta in pieno e non riesci più a immaginarti senza di lui.
Se per la prima volta ti senti pienamente te stessa in un progetto, è perché ti puoi esprimere completamente in ogni sfaccettatura.
Come fai a capirlo
I progetti multipotenziali sono tutti coinvolgenti, ma non tutti alla stessa maniera. Per esempio, in apparenza tutti i miei progetti sono (stati) importanti e mi rappresentano in pieno: l’archeologia, il turismo culturale, i testi di storia antica per bambini, l’organizzazione. Eppure, se osservo con attenzione, noto alcune differenze: come l’organizzazione degli oggetti nello spazio che è stata per me un divertimento, mentre l’organizzazione degli impegni nel tempo per persone multipotenziali è qualcosa di più serio in cui mi riconosco appieno.
Quando un progetto ti rappresenta, è quello giusto: diventa prioritario e la tua vita acquista un significato in più. Ma come fai a capirlo? Facile, sei semplicemente te stessa:
- è in linea con i tuoi valori più profondi. Da professional organizer del tempo per multipotenziali tratto di ritmi naturali, lentezza, pause e non-fare;
- rientra nello stile di vita desiderato. Sono introversa e passare otto ore al giorno in ufficio con altre persone mi prosciugherebbe le energie;
- intreccia diversi interessi. Unisco il piacere della ricerca e la divulgazione (dell’archeologia), con l’organizzazione e la pianificazione (del turismo) e la scrittura (della storia antica);
- comprende cose che ti fanno stare bene. Mi sento grintosa, appagata e soddisfatta quando ho la possibilità di risolvere problemi;
- realizza qualcosa di nuovo. Quando ho iniziato, non c’erano altri professional organizer che si occupassero di tempo per multipotenziali;
- prevede la condivisione. Per la prima volta nella mia vita, sento di essere davvero utile ad altre persone e di aiutarle a vivere meglio;
- rende felici. La ricerca, la scoperta, i “grazie” sinceri delle mie clienti, i fieri cipigli che si trasformano in sorrisi, i discorsi profondi sul tempo e sulla vita mi rendono felice.
Quel progetto ti rappresenta ma non è l’unico
Se vuoi realizzare il tuo progetto, preparati a fare i conti con la quotidianità, già piena di mille attività, impegni e faccende, tra cui i cosiddetti “doveri” e “piaceri”, il divertimento, il riposo e la cura personale.
Di solito ti prendi tutto il tempo disponibile tra un’attività e l’altra per lavorare al tuo nuovo progetto; a volte ne rubi anche ad altre cose, magari quelle più noiose che, tanto, non avresti comunque voglia di fare… Ma non è una soluzione sostenibile: a lungo andare esaurisci ogni tua energia e rischi di entrare in crisi, provare noia per tutto e non riuscire più a fare nulla.
Ecco i miei consigli per inserire il tuo nuovo progetto nella vita di tutti i giorni, sono gli stessi che do alle mie clienti del percorso di affiancamento personale Tour Eiffel:
- non esiste solo lui. Tieni conto del tempo necessario per prenderti cura di te e per le incombenze da adulta, perché sono la base per una vita sana e serena (l’organizzazione previene molti imprevisti);
- dosalo con attenzione. Dedicagli un tempo ragionevole, quanto basta per fare progressi e raggiungere piccoli risultati ogni giorno, senza fagocitare le tue risorse;
- non è per sempre. Sii pronta a lasciarlo andare, se nel tempo cambiano le tue priorità; non è un diamante, ma un progetto che nasce, cresce e finisce – ed è questo il bello.
Quel progetto ti rappresenta, e adesso?
Quel progetto ti rappresenta e non vedi l’ora di realizzarlo: se non ti fai rapire dall’entusiasmo accecante, puoi gestirlo con serenità e sicurezza. Prima impari a prendere coscienza dei tuoi confini (sacri, da non superare con leggerezza e impulsività), poi a difendere la tua salute e il tempo per te. Soprattutto impari a dire tanti “no”, magari dolorosi all’inizio ma di sicuro coraggiosi e saggi.
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