15 Marzo 2022
Come faccio a capire se sono multipotenziale?
Se sei qui e mi stai leggendo è probabile che almeno una volta in questi ultimi tempi ti sia posta la fatidica domanda: «Come faccio a capire di essere multipotenziale?».
Me lo sono chiesto anch’io all’inizio, quando ho ascoltato per la prima volta il discorso di Emilie Wapnick. L’ho ascoltato e pensato: «Caspita, sembra stia dicendo cose che mi suonano familiari. Vuoi vedere che sono multipotenziale anch’io?» Non ho approfondito più di tanto, ma da qual momento mi sono chiesta quali fossero i segnali che confermano quell’intuizione. Be’, alla fine l’ho capito perché mi sono riconosciuta nei comportamenti e nelle emozioni di alcune mie clienti, e ho iniziato a indagare.
Ho incontrato altre persone che si sono poste (e mi hanno posto) la stessa domanda e oggi voglio provare a rispondere.
Quali sono gli indizi per capire di essere multipotenziale
Non sono una neuroscienziata né una psicologa per dare risposte precise e documentate, mi baso solo sulla mia esperienza personale, sull’osservazione delle persone e su quanto ho studiato e letto finora.
Le persone multipotenziali, in superficie, sembrano avere tanti interessi o le idee confuse o solo tanta voglia di novità.
Ma, in realtà, sotto questo strato superficiale e apparente, c’è molto di più:
- la voglia di novità è in realtà una curiosità insaziabile di esplorare nuovi argomenti e tematiche, perché ci sembrano affini a quel che stiamo già facendo o semplicemente perché brillano di una luce particolare;
- le idee confuse sono in realtà tante idee che nascono, crescono e rimbalzano in testa a una velocità incredibile. Hai presente, vero? Ogni quanto interrompi quel che stai facendo perché ti è venuta un’idea improvvisa e illuminante?
- i tanti interessi non sono passatempi, ma una vera e propria ricerca di qualcosa che per noi ha un senso forte e importante, qualcosa di conosciuto da approfondire o di sconosciuto da scoprire.
Per me la multipotenzialità è la capacità di esplorare e trovare connessioni che nessun altro vede, di risolvere problemi vecchi con soluzioni nuove e quindi cambiare il mondo in meglio con i propri progetti.
Le connessioni ti fanno capire di essere multipotenziale
Sono tante le caratteristiche del nostro modo di essere, ma per ora credo che la più luminosa sia la capacità di cogliere connessioni. La nostra curiosità non è fine a se stessa, ma ha una direzione, si muove lungo un percorso di esplorazioni di nuovi mondi per trovare legami tra più materie, che hanno senso per noi. Di tutte le nostre esperienze riusciamo a vedere il sottile filo rosso che unisce argomenti, materie e discipline mai accostate tra loro, o accostate per la prima volta in modo inedito. Per noi è normale che un argomento sia più vasto di quanto ci dicano ed è imprescindibile occuparci anche dei dettagli: dalle connessioni nascono i nostri progetti, quelli che ci aiutano a soddisfare il nostro bisogno di migliorare il mondo.
Come capire di essere multipotenziale
Guarda le tue esperienze da un nuovo punto di vista: essere multipotenziale non significa voler fare tre lavori diversi contemporaneamente o avere sempre qualcosa da fare o provare un passatempo dopo l’altro. Magari hai un solo lavoro, quello che hai desiderato fin dall’università, e non senti il bisogno di aggiungerne altri; ma è il modo in cui lo fai a essere diverso: magari espandi i suoi confini verso altre discipline come nessun altro fa; magari approfondisci certi aspetti e vuoi conoscerne altri molto bene, anche se sono semplici corollari; magari hai una visione più ampia e completa del tuo ambito e vuoi aiutare le persone in un modo speciale che i tuoi colleghi neanche immaginano.
Solo tu puoi capire di essere multipotenziale: dai un’occhiata alle tue esperienze lavorative e formative, conta quante di loro stai usando in altri ambiti e come stai rendendo unico il tuo lavoro attuale… Trovi qualcosa di insolito e particolare?
P.S. Mi piace conoscere meglio le persone multipotenziali e seguire il loro filo rosso: per questo ho pensato di raccontarti il mio percorso, cominciato a otto anni e non ancora terminato. L’hai già letto?
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