Tecnica del Pomodoro e pause - Paroladordine

La Tecnica del Pomodoro e le pause

Rallentare significa tante cose: prenderti le giuste pause tra un’attività l’altra, seguire il tuo ritmo (invece di quello altrui), prestare attenzione alle cose mentre le fai e farle per bene. Significa anche avere la mente fresca, la creatività e il tempo per fare le scelte migliori per te e metterle in pratica. Esiste una tecnica molto semplice e molto conosciuta che, ormai da quarant’anni, aiuta le persone a mantenere la concentrazione: scopriamo insieme il rapporto tra Tecnica del Pomodoro e pause.

Tecnica del Pomodoro e pause: come funzionano

La Tecnica del Pomodoro è stata inventata da Francesco Cirillo, imprenditore, consulente aziendale e coach italiano, negli anni Ottanta, quando da studente universitario cercava un metodo per concentrarsi di più.

È una tecnica molto conosciuta, soprattutto i suoi principi base, ed è semplice da mettere in pratica. Servono solo dei fogli (per la lista e la revisione giornaliera delle cose da fare) e un contaminuti meccanico. Cirillo ne usava uno da cucina a forma di pomodoro, da cui la tecnica prende il nome.

Il contaminuti serve per calcolare la durata dei “pomodori”, formati da intervalli di tempo dedicati al lavoro (25’) a pause di qualche minuto (3-5’), e delle pause più lunghe (15-30’) dopo una serie di quattro pomodori.

La durata delle pause è scelta con attenzione per assecondare il funzionamento del cervello: le pause brevi non devono essere inferiori ai tre minuti (non servirebbero allo scopo) né superiori ai dieci (spezzerebbero il ritmo); per lo stesso motivo, le pause lunghe non devono durare meno di quindici minuti né superare i trenta.

A che cosa servono le pause

Entrambi i tipi di pausa hanno uno scopo e, alternati alle sessioni di lavoro, ti permettono di essere più concentrata su quello che stai facendo (invece di pensare al tempo che passa e alle cose che devi ancora fare) e di ricaricare le energie per riuscire a fare tutto con calma ed efficienza.

  • Tre o cinque minuti di pausa sono il tempo necessario per staccare dal lavoro e permettere alla mente di acquisire quanto ha appena appreso. Fai qualcosa di salutare per dare il meglio nella prossima sessione di lavoro: fare due passi, bere acqua, immaginare qualcosa di piacevole, respirare profondamente, allungare i muscoli. Evita invece attività impegnative per la mente, come discutere di lavoro, scrivere messaggi di posta elettronica, fare telefonate importanti.
  • Quindici o trenta minuti di pausa servono per ricaricarti dopo due ore di lavoro. Usali per riordinare la scrivania, ascoltare messaggi, bere un caffè, controllare la posta elettronica, oppure riposarti, respirare profondamente, fare una passeggiata. Insomma, nessuna attività complessa (né pensare al lavoro appena svolto), così ti distrai e la mente ha il tempo per riorganizzarsi e integrare le informazioni apprese.

La durata delle pause dipende dal grado di stanchezza: se tendi ad allungarle, significa che stai lavorando con un ritmo intenso e quindi hai bisogno di riposo e tempo libero per ricaricarti.

Tecnica del Pomodoro e pause per seguire i tuoi ritmi

La Tecnica del Pomodoro funziona per tutti e in particolar modo per chi ha tanti progetti da portare avanti insieme, come le persone multipotenziali. Il rapporto tra Tecnica del Pomodoro e pause è fondamentale per rallentare, seguire i tuoi ritmi naturali, concentrarti su quello che stai facendo e recuperare le tue energie senza mai andare in riserva.

Francesco Cirillo suggerisce di provarla per almeno un mese, per abituarti a un nuovo modo di fare le cose: che ne dici, ti va di iniziare adesso?

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Alessandra Noseda
alessandra@paroladordine.org

Sono una professional organizer specializzata nel tempo per multipotenziali: li aiuto a organizzare gli impegni perché possano cambiare il mondo grazie ai loro progetti innovativi.